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Ritornano, dopo il demo di
circa un anno fa, i finlandesi Vanity Ink con identica formazione ed un
Ep del tutto professionale, a partire dal confezionamento molto ben curato
sia nella grafica che nelle note d'accompagnamento, per arrivare siano al
lato produzione, discretamente impostata e graffiante, tuttavia non priva
di alcune imperfezioni relative al suono delle prime 3 traccie. Questo "Roadkills!"
pur essendo autoprodotto ha il grande pregio di poter fare da concorrente
a equivalenti uscite promosse da più o meno facoltose labels, e quindi
lo considererei la prima vera e propria uscita discografica della band.
Le due songs conclusive: "Swept Aside" e "Burning" provengono
dal passato. A differenza di molte altre webzines di settore continuo a
considerarle molto vicine all'insegnamento di bands heavy metal quali Zed
Yago, in primis, e Warlock. Certamente su "...Roadkills!" i brani
in causa sono stati rifiniti alla perfezione ed entrambi convincono in pieno.
A dir la verità non potrebbe essere differentemente visto che le
sonorità citate sono state sempre ben volute dal sottoscritto, pensate
solamente che ho attraversato peripezie varie per accaparrarmi il vinile
originale di "From Over Yonder" del 1988. Ed ora veniamo alle
nuove composizioni partendo con "One Moment", la quale non sposta
di molto il sopracitato tiro, finendo per rivelarsi una buonissima hard'n'heavy
song anthemica ma ricoperta da un'anima vagamente introspettiva ed epica,
soprattutto per quanto riguarda il refrain. La voce di Stiina risulta piena
e corposa, ben modulata ed ottimamente impostata. Con "Sweetest Addiction"
si vira versa un hard rock dai pesanti riffs lievemente modernisti, spezzati
da breaks nei quali l'elettricità scema per lasciare spazio ad un
cantato molto emozionante, prima delle belle melodie espresse dal ritornello
di sicuro impatto. "Deep Frozen" è forse la composizione
che più mi ha colpito fra le nuove chicche proposteci dai Vanity
Ink. Coinvolgente sia nei toni smorzati e lievemente gotici delle strofe,
che negli accesi e dominanti sprazzi elettrici dei cori. Metallers e rockers,
giovani e attempati, se volete puntare su una nuova promessa ora potete
farlo senza indugio: mettete la crocetta vicino al nome Vanity Ink! Recensione realizzata da Rossi Bruno |
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